“Quando una persona soffre di grave ansia sociale, fatica a comunicare con gli altri. Badate bene: solo perché una persona fatica a comunicare,non vuol dire che non voglia farlo”

È questa la dottrina che più volte viene comunicata sia nell’anime che nel manga di Komi Can’t Communicate, un prodotto del giapponese Tomohito Oda che colpisce nel profondo con i suoi personaggi eccentrici e il messaggio che l’autore cerca di trasmettere dal significato profondo e oggi importante.

KOMI CAN’T COMMUNICATE: TRAMA

Partendo dalle basi, evitando per ora di fare spoiler, la storia parte dal primo giorno di superiori al Liceo Itan. Un prestigioso Liceo in cui solo gli studenti che sono stati in grado di distinguersi dagli altri per delle proprie peculiarità sono ammessi. Tra questi studenti due in particolare occupano il palco come protagonisti principali della serie: la bellissima ma incredibilmente introversa Shoko Komi e l’ordinario Hitohito Tadano che per una serie di sfortunate (o fortunate, dipende dai punti di vista) vicende decide di aiutare Komi nel suo obiettivo: riuscire a farsi 100 amici e liberarsi della sua ansia sociale. Un obiettivo complicato, ma che Tadano decide di supportare.

La storia si articola in tutti e tre (in Giappone sono solo tre) gli anni di Scuola Superiore dentro e fuori i corridoi del Liceo Itan in una comunione di amicizie, gelosie e triangoli amorosi, senza però dimenticarsi di dare alla beniamina del pubblico una sua graduale evoluzione.

GENERI A CUI APPARTIENE IL MANGA KOMI CAN’T COMMUNICATE

La serie di Komi Can’t Communicate è multigenere, ergo affronta più di un tema prestabilito. Ovviamente il primo dei tanti è il genere introspettivo accompagnato da quello Slice of Life, scavando nella mente, nei dubbi e nella personalità di Komi, diTadano ma anche di altri personaggi (primari o secondari che siano), come la nerd Nakanaka o la spadaccina Kishi. È anche una serie romantica, che tratta fin dai primi capitoli (o puntate) l’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti da una semplice amicizia fino ad un qualcosa di più profondo. È, infine, anche un manga comico, con momenti al limite del ridicolo e vignette dall’aspetto carino e simpatico.

Un esempio che raccoglie entrambi i casi è la scena sopra mostrata, che personalmente considero tra le più divertenti: la fin troppo rilassata Otori Kaede che prende una motosega senza sapere cosa sia!!!

KOMI CAN’T COMMUNICATE, PERSONAGGI

Uno dei punti forti della serie sono i personaggi, vari quanto folli e originali. Partendo ovviamente da Komi e Tadano, per poi passare all’estroversa e non binaria Osama Najimi e la follemente innamorata di Komi Ren Yamai, fino al grosso ma timido Katai Makoto e al narcisistico Naruse Shisuto, arrivando infine a personaggi che occupano ruoli marginali ma che trovano il loro spazio sia nell’opera che nei cuori dei lettori, come la rabbiosa Onigashima e il trio formato da Shinobino, Chiarai e Sonoda. Ognuno di essi fa parte in un modo o nell’altro della trama e delle amicizie dei due protagonisti, diventando tasselli della loro storia e del loro percorso di formazione.

La classe del primo anno di Komi al Liceo Itan. Ogni anno i componenti delle classi si mischiano tra di loro, salvo piccole eccezioni che rimangono assieme o si reincontrano nell’anno successivo.

IL TEMA PRINCIPALE: L’EVOLUZIONE DI KOMI (OCCHIO AGLI SPOILER!)

Prima di scrivere questa parte di articolo evidenzio l’allerta spoiler sulla trama dell’opera. Se siete interessati a scoprire cosa succederà e come succederà da soli passate direttamente alla prossima e ultima parte dell’articolo. Uomo avvisato, mezzo salvato.

In tutto questo tumuglio di personaggi e di trame la domanda sorge spontanea: Komi riesce nel suo intento di sbloccarsi dalla sua ansia sociale? Ebbene, ad ormai due capitoli dalla fine dell’opera, la risposta è assolutamente e inequivocabilmente sì. Ogni anno scolastico rappresenta per Komi un passo avanti nel suo sbocciare socialmente come una persona tutta nuova. Durante il primo anno inizia a prendere più confidenza e fiducia in sè stessa e farsi i suoi primi 30 amici tra compagni di classe, ragazzini delle elementari (non fraintendete, è tutta colpa di Najimi) e perfino un gatto. Dal secondo anno in poi inizia finalmente a parlare con persone che non siano solo Tadano, grande traguardo dato che Komi fino a quel momento comunicava scrivendo su un quaderno. E infine dal terzo anno riesce gradualmente a fidanzarsi con Tadano e presentarlo in modo più composto alla sua famiglia.

Altro esempio,ripreso dal terzo anno di Superiori: Komi che cerca di intrattenere una conversazione (abbastanza impacciata) con Kishi dopo aver chiarito una serie di malintesi tra di loro.

Altro esempio ripreso dal terzo anno di Superiori: Komi che cerca di intrattenere una conversazione a voce (abbastanza impacciata) con Kishi dopo aver chiarito una serie di malintesi tra di loro.

DOVE SEGUIRE KOMI CAN’T COMMUNICATE

Per seguire l’opera del maestro Oda ci sono due opzioni principali: tramite il manga, acquistabile o ordinabile nelle librerie, oppure tramite le prime due stagioni dell’anime su Netflix, che copre il primo anno di scuola di Komi.

Ci sono ovviamente anche altre opzioni… Ma per ovvi motivi essendo questo un articolo scolastico non mi è possibile citarle apertamente. Se avete un po di fantasia sapete di che parlo!

In sostanza Komi Can’t Communicate è una serie che, seppur si prenda fin troppo tempo per approfondire i suoi personaggi e agli inizi del manga abbia uno stile di disegno radicalmente diverso da quello che poi diventerà più usuale, affronta non solo la tipica storia romantica alla giapponese, ma anche temi più profondi e importanti per l’ambiente quotidiano. Un prodotto che se girasse nelle scuole di una società con mentalità più aperta potrebbe sensibilizzare come non mai su argomenti come la timidezza o l’essere introversi, strappando anche un sorriso per la sua comicità o per i momenti incredibilmente dolci e toccanti tra Komi e Tadano.

Di Giorgio

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