Quella tra Occidente e Oriente è ormai una “rivalità” vecchia come il mondo, che si protrae dai secoli su vari aspetti come filosofia o economia. Dunque, non è stupefacente se questa rivalità negli ultimi 50 anni circa si sia allargata anche alla cultura pop tramite l’avvento dei manga, i famosi fumetti giapponesi che tutti almeno abbiamo sentito nominare una volta nella vita ma che non tutti abbiamo mai letto o di cui abbiamo anche solo approfondito la cultura. Non disperate però, perché con il seguente articolo mi impegnerò a colmare le vostre lacune in materia!
COS’È UN MANGA?
Per iniziare, ribadiamo brevemente cosa sia un manga. Un manga è, come indica il nome nel suo contesto di origine, un fumetto di mano giapponese. Il termine nasce nel diciassettesimo secolo per indicare un’opera illustrata del poeta Santo Kyoden, ma solo nel ventesimo secolo esso diviene elemento ufficiale della cultura odierna.
L’immagine di una delle pagine (o panel in gergo tecnico) dell’opera di Kyoden
COME LEGGERE I MANGA?
Probabilmente uno degli ostacoli più ostici per la lettura di un manga da parte di un novizio è il verso in cui leggerli. A causa dello stile di scrittura originale e della rilegatura dei manga, essi non si leggono da sinistra verso destra come succede nella maggior parte del mondo, ma da destra verso sinistra. Una piccola difficoltà che le case editrici occidentali cercano di aggiustare con una o due pagine introduttive per spiegare preventivamente il metodo di lettura.
Riproponendo una delle immagini dell’articolo dedicato a Komi Can’t Communicate (stavolta in chiave completa), permettetemi di darvi un piccolo esercizio: provate a leggere questo panel e fare pratica con lo stile di lettura dei manga.
DOVE LEGGERE I FUMETTI GIAPPONESI?
A primo avviso può sembrare difficile reperire un manga in Italia, specialmente in lingua localizzata. Una missione difficile o impossibile, accessibile solo tramite pirateria o traduzioni fatte dai fan. Niente di più sbagliato. Ogni libreria o edicola ormai, grande o piccola che sia, presenta almeno un paio di volumi delle tanto ricercate opere nipponiche disponibili alla vendita. Due chiari esempi sono la sezione dedicata ai manga nelle librerie Giunti oppure i classici dei manga sponsorizzati da case editrici come la Mondadori.
La versione rivisitata del manga “Le avventure di Arsenio Lupin, ladro gentiluomo”, sulla cui copertina è chiaramente visibile il marchio della Mondadori.
ANIME E MANGA: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Parentesi necessaria prima di continuare: per quanto famosi siano i manga, il loro successo non è stato guadagnato con le proprie sole forze, almeno in Italia. Ad aprirgli la strada verso lo stivale d’Europa sono stati infatti gli anime (abbreviativo internazionale di animazione giapponese) con alcune serie disegnate da mani nipponiche come, incredibile ma vero, l’edizione del 1999 dei Barbapapà e al suo seguito Heidi.
La sigla di apertura (o opening, usando un altro gergo tecnico) della versione Giapponese dei Barbapapà
Anime e manga dunque non sono solo facce della stessa medaglia, ma uno può essere l’ispirazione dell’altro in un rispettivo adattamento, che sia su carta o su grande schermo, aiutandosi a vicenda nell’aumentare la popolarità di un’opera. Quest’ultima cosa può valere anche per adattamenti di opere occidentali come la serie anime del Signore degli Anelli, o videogiochi come il manga di Mega Man Zero.
Non fatevi ingannare dalla copertina. Questa serie manga è un insulto per chi ha giocato ai videogiochi di Mega Man Zero, in quanto il Leggendario Eroe Reploid passa da un anti-eroe stoico e pronto al sacrificio… ad essere un ragazzino che senza il suo casco se la farebbe addosso alla minima complicazione.
MANGA E ANIME: CATEGORIE E GENERI
Come ogni tipo di opera esistente, anche i manga (e gli anime) sono divisi in categorie di età e in più generi narrativi, alle volte condivisi tra di loro come alle volte no.
Parlando delle categorie, esse sono:
- Shonen e Seiken: opere rivolte ai ragazzi dai 20 anni in su o ai giovani uomini, classificati così per temi o violenza. Un esempio tra i più famosi e macabri è Berserk.
- Shojo e Josei: opere rivolte a ragazze ,bambine o giovani donne, con tratti più dolci e carini (o kawaii) e tematiche meno violente ma alle volte altrettanto realistiche come l’amore o il lavoro. Un esempio è Sailor Moon.
- Kodomo: opere rivolte in modo irrequivocabile a bambini e bambine in giovane età, principalmente comici e dai disegni semplici ma efficaci. Un esempio tra i più famosi è Doraemon.
In quanto ai generi, per cui mi permetterò di usare anche anime come esempi, essi sono più vari delle categorie relative all’età e sono:
- Isekai: opere in cui il protagonista viaggia in un altro mondo dopo la sua morte ,alle volte reincarnandosi in altre persone. Un esempio dei più famosi è Konosuba,mentre dei più recenti è Sentai Red Isekai de Boukensha ni Naru.
- Majokko: opere che sono dirette sottocaregorie degli Shojo, incentrate su giovani streghe e maghe nel loro percorso di formazione. Un esempio dei più lampanti è Little Witch Academia.
- Yaoi e Yuri: Opere incentrate su sessualità al di fuori dell’eterosessualità. Più specificatamente Yaoi indica le relazioni uomo-uomo e Yuri quelle donna-donna, e non raramente esse sfociano nell’erotico. Un esempio è Yatamomo.
- Spokon: Opere che, alle volte con un pizzico di fantasy, sono incentrate sugli sport e le competizioni. Tre degli esempi più famosi sono Capitan Tsubasa (o Holly & Benji), Inazuma Eleven o Haikyu.
- Battle Shonen: Opere incentrate su avventure e combattimenti rappresentati nei panel nei più minimi dettagli. Due degli esempi più famosi sono lo storico Dragon Ball e My Hero Academia.
- Mecha: genere mutato nel corso degli anni, che vede robot giganti e/o senzienti al centro delle vicende. Uno degli esempi più famosi è Grendizer (O Goldrake, sempre per l’adattamento italiano), mentre una piccola perla nascosta del genere è Mecha-Ude: Mechanical Arms.
MANGA… O MANWHA?
Oltre al rapporto importante tra anime e manga è vitale evidenziare il rapporto non voluto tra opere giapponesi e le opere coreane, i Manwha, onde evitare di confondersi. Prima di tutto, come appena detto ,i Manwha sono opere provenienti non dal Giappone ma dalla Corea del Sud. I Manwha sono inoltre più facilmente reperibili online e non su carta. Infine, hanno uno stile di disegno radicalmente diverso dallo stile giapponese, e un più marcato uso dei colori. Tolto questo però, non risultanto tanti diversi dai manga per quanto riguarda i generi. Alcuni esempi di Manwha sono My Wife is From a Thousand Years Ago, Player, Solo Levelling e The Greatest Estate Developer.
Non fatevi ingannare dalle sue espressioni facciali, Lloyd Frontiera è in realtà un protagonista tutto d’un pezzo. Un protagonista di Isekai subdolo, ma che con la sua subdolatezza aiuta chi gli sta attorno.
DA DOVE INIZIARE
Adesso è il momento di rispondere al quesito più importante di tutti. Da quale opera iniziare per affacciarsi al genere dei manga? Una domanda più che corretta da farsi e la cui risposta è… Nessuna. O almeno, non partire subito in quarta con i manga. Leggere un manga può risultare difficile, se non pesante o addirittura sbagliato nella società odierna. Bisogna quindi prima riprendere mano con la cultura pop orientale. Il mio consiglio dunque è di iniziare da anime della propria infanzia, come Inazuma Eleven o Pokemon. Da lì, provare mano a mano altre opere su schermo come My Hero Academia e solo poi iniziare a destreggiarsi con i manga della medesima opera e successivamente opere nuove. Può sembrare forse un consiglio poco ortodosso, ma bisogna anche pensare che iniziare un anime non costa nulla. Iniziare un manga può invece costare soldi che si sarebbero potuti investire su altre opere.
Uno dei grandi classici dell’infanzia con cui poter iniziare se si desidera: Le avventure di Ash e Pikachu, adatte a qualunque età e perfette per iniziare, indipendentemente dalla stagione da cui si inizia.
In sostanza quindi, ecco cos’è un manga: simile alle opere occidentali o ai fumetti, eppure radicalmente diverso nello stile di lettura o nei disegni. I manga presentano generi simili a quelli già conosciuti nel mondo occidentale ma ne creano anche di propri come gli Yaoi e i Mecha, sia per sè che per opere gemelle come gli anime o i Manwha coreani.